martedì 9 settembre 2008

SOLDATI D'ITALIA


Da SAN MARCO Anno IX ‑ n. 32 ‑ aprile‑giugno 2001


SOLDATI D'ITALIA


Soldati d'Italia. Questo l'unico riconoscimento che pretendiamo dallo Stato italiano dopo oltre mezzo secolo di emarginazione e di ingiusto ostracismo.


Nessun ordine tricolore, nessun cavalierato, niente medaglie o prebende, nessun vantaggio economico, ma solo ed esclusivamente un atto di legittimazione che ci spetta di diritto per tutto il sangue con cui abbiamo bagnato il suolo della Patria. E' questa la conclusione cui sono arrivati unanimemente i rappresentanti delle Associazioni d'Arma della RSI che si sono ritrovati il 19 maggio scorso all'Hotel Windsor di Milano, nella riunione promossa dalla nostra associazione di San Marco e dal nostro periodico, sotto il motto "Una rinnovata proposta". Come dicevamo nel numero 31 del marzo scorso, non appena la Decima e la Monterosa, le due grandi unità che sono anche le due maggiori associazioni, hanno sciolto le loro riserve, il che è avvenuto nel mese di aprile, ci siamo premurati d'indire la prima riunione che è stata appunto quella del 19 maggio.
Erano presenti, in rappresentanza delle rispettive Associazioni:
Mario Abriani (con delega anche della Legione d'Assalto Tagliamento, delle Fiamme Bianche e dei NON), Alberto Codecasa e Massimiliano Gamba per l'Associazione San Marco; Lamberto Cosimi per la Divisione Etna e l'Associazione Reduci da Coltano; Ennio Fascetti, Gianni Bortolon, Angelo Bozzoli per il Btg Volontari "Mameli" dell'8° Rgt. Bersaglieri; Teodoro Francesconi per il 1° Btg. Bersaglieri "Mussolini"; Velia Mirri e Vittoria Galli per l'Associazione Culturale SAF; Carlo Garlaschelli del Rgt. "Folgore" RSI, per l'Ass. Naz. Paracadutisti d'Italia; Giuseppe Garzoni per il Rgt. Alpini Tagliamento; Nedi Gurgo per la Federazione Scuole AA. UU. GNR e la Scuola di Fontanellato; Walter Jonna della Decima Mas (a titolo personale, non essendosi ancora insediata la dirigenza eletta il 5 maggio u. s. di cui fa parte); Gianfranco Resega della GNR; Giuseppe Rocco per il Comitato Onoranze Caduti; Alberto Trucano, della Milizia Difesa Territoriale a Fiume.
Hanno dato la loro adesione ma per circostanze fortuite dell'ultimo momento non sono potuti intervenire: Acquaroli dell'Associazione "M" Guardia del Duce, Arnaldo Bertolini dell'Associazione Famiglie Caduti e Dispersi della RSI; Bianchi dei GG. FF. di Bir el Gobi, Maffei della Scuola di Modena, Melegari dei Prigionieri non collaboratori, Salani della Scuola di Lucca, Sannucci dell'Associazione Volontari di Guerra, Umberto Scaroni della Scuola d'Oderzo, Giuliano Somma della Scuola di Orvieto, Tortosa della Scuola di Vicenza.
La riunione si è aperta con il saluto del Vicepresidente dell'Associazione San Marco promotrice dell'incontro, Massimiliano Gamba, che ha ringraziato tutti gli intervenuti a nome del presidente Mancini impossibilitato ad essere presente.
Ha preso quindi la parola Mario Abriani, segretario nazionale della San Marco, che ha ricordato come sia sempre più difficile per i camerati delle diverse Associazioni d'Arma intervenire alle numerose cerimonie che si svolgono in Italia a ricordo di quanti fecero parte dell'Esercito della RSI, in omaggio ai nostri Caduti e in memoria di quanti in questi decenni ci hanno lasciato. Ha quindi affermato l'importanza in questo momento di dimostrare la nostra presenza con una manifestazione il più possibile numerosa, che dovrebbe soprattutto tendere a sostenere l'azione politica necessaria per ottenere il riconoscimento della qualifica di combattenti per i reduci della RSI, con la reiscrizione del servizio prestato, ora cancellato dai fogli matricolari.
Conferma che il nostro interesse non è volto ad ottenere croci o medaglie di ordini cavallereschi, che non c'interessano, ma solo al riconoscimento di un diritto.
Ammette le difficoltà di organizzare una manifestazione che abbia un effettivo successo, pensa all'opportunità di organizzare in una stessa data, per esempio un sabato, in una zona delimitata le singole ed indipendenti assemblee delle associazioni, per poi confluire il giorno successivo in un unico luogo per la manifestazione unitaria. Apre la discussione sui luoghi e le date possibili, indicando come prima data presa in considerazione l'ultima domenica di settembre, poiché il 23 settembre del 1943 alla Rocca delle Caminate nacque la Repubblica Sociale Italiana, ed il 27 stesso mese fu costituito l'Esercito repubblicano.
Segnala le difficoltà che sono state avanzate da alcune associazioni per quella data, legate ad impegni ormai ultradecennali, ed apre la discussione su questo punto, riservandosi di indicare in seguito le altre date e i luoghi presi in considerazione.
Teodoro Francesconi evidenzia la difficoltà, per i reduci in genere ed in particolare per quelli che già prima dell'otto settembre erano sotto le armi, di partecipare ad altri incontri, oltre a quelli strettamente di reparto, sia per motivi d'età sia economici.
Walter Jonna manifesta grosse preoccupazioni per il rischio di fallimento di quest'iniziativa, che comunque ritiene opportuna per ottenere determinati risultati sul piano politico, associandosi alla proposta di Abriani di dividere l'incontro tra una fase propria delle singole associazioni, con le eventuali assemblee, ed una invece comune. Ricorda che in occasione della riunione annuale della Decima, che si svolge nel mese di maggio alla Piccola Caprera, anche quest'anno vi è stata la presenza di alcune migliaia d'intervenuti, tra cui molti giovani. Una scelta di questo tipo darebbe in ogni modo la garanzia di una presenza numerosa.
Codecasa si dichiara d'accordo con Jonna sulla necessità di dare un segnale forte, e si sofferma sull'opportunità di avere il tempo sufficiente sia per l'organizzazione della riunione, sia per farla precedere da un'opportuna azione sui politici più sensibili alle nostre tematiche, per ottenere quel riconoscimento che è poi la ragione fondamentale della nostra iniziativa.
Lamberto Cosimi dichiara che a suo giudizio non hanno molta importanza la data e il luogo, ma che è importante farlo visto che forse il vento è cambiato. A nome di Ciabattini, presidente dell'Associazione reduci da Coltano, ricorda come questi sia impegnato in un difficile processo contro un esponente del PRC di Livorno, che ha definito i soldati della RSI dei tagliagola, e sollecita le associazioni ad appoggiare l'azione di Ciabattini costituendosi parte civile al suo fianco prima della prossima udienza del 18 settembre.
Giuseppe Garzoni chiede di sapere quali associazioni, invitate, non abbiano risposto, o non abbiano aderito, e perché. Si meraviglia per la passione dimostrata da alcuni per la coltivazione del proprio orticello. Sottolinea il fatto che scopo della riunione deve essere proprio quello di ottenere il riconoscimento della qualifica di combattente per i soldati della RSI, e segnala che la loro Associazione è in ottimi rapporti con le Associazioni internazionali dei Soldati della Montagna, e che già sono impegnati nei contatti con i politici della loro regione per ottenere un appoggio teso al raggiungimento del comune obiettivo.
Carlo Garlaschelli fa notare che esiste già una sola Associazione Nazionale Paracadutisti, che riunisce tutti quanti hanno prestato servizio in tali reparti prima e dopo l'otto settembre, al Nord come al Sud; Bortolon ricorda che anche per i Bersaglieri non vi è stata alcuna difficoltà alla presenza in un'unica associazione di reduci dei due eserciti italiani, così come l'Associazione San Marco della RSI viene regolarmente invitata a Brindisi alla cerimonia in memoria dei Caduti sotto l'insegna di San Marco, e ha partecipato alla consegna delle bandiere ai nuovi reparti della attuale Forza da Sbarco. Non esiste quindi assolutamente una preclusione in questo senso da parte delle istituzioni militari, ma solo dei politici, che oggi per fortuna sono cambiati.
Francesconi dichiara di non vedere molto il raduno, ma d'essere lieto dell'incontro, e di quelli che necessariamente seguiranno, perché possono dare occasione per iniziative più modeste, ma a suo giudizio più utili, volte in particolare ai giovani delle scuole superiori, come quella svolta recentemente a Milano, quando un gruppo di profughi giuliani è andato a parlare delle foibe al Liceo Parini. Rileva come un'opera importante sia stata svolta per molti anni da "Interarma", entrata poi in crisi dopo la scomparsa di Cesare Brenna e di Gaetano Compare.
Abriani interviene in risposta alle richieste di chiarimenti fatte da Garzoni, specificando che l'invito a partecipare alla riunione era stato inviato a 25 diverse associazioni. Una di queste, l'UNCRSI, non ha dato risposta a due lettere inviatele, mentre il consiglio Direttivo dell'Ass. Monterosa ha deciso di non partecipare all'organizzazione della manifestazione.
Successivamente a turno tutti i presenti prendono la parola, discutendo su data e luogo più opportuni, essendo tutti d'accordo sul fatto che la finalità principale dell'iniziativa è l'ottenere il riconoscimento della qualifica di combattenti.
Infine Jonna propone di indire la riunione per il 2 giugno del 2002 a Roma, con incontro dei reduci in spazi idonei da definirsi, e con l'invio di una delegazione a portare una corona al Milite Ignoto, all'Altare della Patria, procedendo nel frattempo ad un'opera di sensibilizzazione della nuova maggioranza parlamentare.
La proposta è accettata da tutti.
Viene nominata una Commissione ristretta formata da Alberto Codecasa come segretario, Carlo Garlaschelli e Walter Jonna, tutti e tre di Milano per ragioni di praticità, col compito di seguire le necessarie attività organizzative. A questa Commissione d'ora in poi è opportuno si faccia riferimento per quanto attiene questa iniziativa.
A titolo esclusivamente personale.
Sono fermamente convinto, che l'8 settembre 2008 durante la commemorazione dei fatti di Porta San Paolo, ancora una volta e in modo gravissimo è stato imbavagliato il DIRITTO di OPINIONE quando nessuno dei presenti ha mosso critiche nei confronti di chiunque.
Questa grave lesione del DIRITTO di OPINIONE, si è concalmato nella discriminazione di una parte del Popolo Italiano, da parte di molti dei presenti e non presenti.
Soprattutto in modo fazioso dalla più alta carica dello stato.
Una grave offesa è stata mossa a chi credendo negli alti ideali della Patria ha fatto quella scelta di campo he lo ha portato a combattere al fianco di altri Italiani con altri ideali e scelte diverse ma comuni per la tenuta dei sacri confini d'Italia ad Ovest quanto a Est, molti dei combattenti per la difesa dei confini sono stati eliminati dalla canea dei banditi Bolscevici mediante infoibamento esecuzioni sommarie... come per esempio Malga Porzius e altre pagine di storia che ci ricordano che la menzogna si sorregge solo ed esclusivamente sull'imperio e l'arroganza ad esclusione della verità.
WL'ITALIA
Basco Grigioverde
Tino Gianbatttista Colombo

1 commento:

  1. Il Camerata Walter Jonna è andato avanti!
    Inchiniamo le nostre Bandiere ad un invitto Combattente per la Patria e per l’Onore.
    Camerati

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