lunedì 14 maggio 2007

Cento Ferrara dedicata una via ai Fratelli Govoni

INAUGURATA A CENTO LA VIA IN MEMORIA DEI FRATELLI GOVONI

E finalmente una piazza ai 7 fratelli Govoni, trucidati da una banda partigiana. Gliel'ha intitolata ieri il comune di Cento, in provincia di Ferrara, con una scelta significativa di riconoscimento del dramma dei vinti della seconda guerra mondiale.
La storia dei Govoni è molto nota. L'11 maggio, cioè quindici giorni dopo la fine della guerra civile tra fascisti e antifascisti, la Seconda Brigata partigiana "Paolo", a Pieve di Cento e a San Giorgio di Piano nel Bolognese, preleva nottetempo, e stermina, 17 persone. Vengono
denudati e "giustiziati con modi barbari", scrive il maresciallo dei Carabinieri ~ : Masala. In pratica, li strangolano uno dopo l'altro. Prima dell'epilogo, le torture. Le urla di dolore dei prigionieri rinchiusi in una casa colonica e in una cavedagna trasformata in una macelleria, riecheggiano nella pianura
Tra le vittime del rastrellamento c'è un'intera famiglia. Sono i sette fratelli Govoni, tra i quali una madre di appena ventanni, Ida. Due ragazzi, Dino e Marino, avevano aderito alla Repubblica Sociale Italiana. La distanza dal Reggiano, dove i nazifascisti trucidarono i sette fratelli Cervi è minima. Le due tragedie parallele per tanto tempo pesano sulle memorie del Ferrarese: ma mentre per i Cervi ci sono pubblici riconoscimenti e onori, i Govoni sono ricordati solo dalla minoranza invisibile dei vinti. Ai Cervi la Repubblica dedica una Fondazione, alimentata da un ricco budget, continue celebrazioni da parte delle più alte autorità dello Stato, una processione annuale di scolaresche, un filone editoriale con decine di titoli. Tutto giusto, per carità. Ma ai Govoni, i cui corpi furono ritrovati solo il 24 febbraio 1951 in una fossa comune, neanche una lapide, una fioriera. Chi ha subito i colpi di frusta della polizia partigiana del Pci non ha meritato per tanto tempo nessun omaggio.
Ieri questo vuoto è stato riempito a Cento, dove il Comune (amministrato dal centro-destra) ha dedicato ai Covoni una piazza. Il sindaco, Flavio Tuzet, con i deputati e senatori di Alleanza nazionale, hanno inaugurato solennemente la targa. Ma i rappresentanti della sinistra locale e regionale hanno scelto di non partecipare. C'era però, commossa, una piccola folla, gente del popolo che dopo 62 anni non ha dimenticato la notte dell'11 maggio. Sulle ragioni dei vinti e dei vincitori si è intrattenuto, in un dibattito, lo storico prof. Salvatore Sechi.
C. M.

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