martedì 6 maggio 2008

Dopo lunga malattia è salito al Padre Il Colonnello Gaetano Argento Pioniere del Paracadutismo italiano.



Su richiesta dell'Aero Club di Pisa presieduto dal Colonnello Giulio Ottaviani e dell'Aero Club d'Italia, presieduto dall' Architetto Giuseppe Leoni e diretto dal Comandante Franco Romagnoli, la Federazione Aeronautica Internazionale FAI il 9 giugno 2005 ha insignito del Diploma Paul Tissandier - massima onoreficenza federale - il Colonnello Gaetano Argento, per i suoi meriti Militari e Sportivi nella disciplina del Paracadutismo.



Colonnello Gaetano Argento - Roma Sede del CONI - 9 giugno 2005














Gaetano Argento riceve il Diploma Paul Tissandier dal Ministro Roberto Calderoli Roma sede del CONI 9 giugno 2005










La scheda redatta dal figlio Guido, destinata alla FAI per la concessione del Diploma Paul Tissandier.


"Gaetano Argento.
Nato a Mantova il 14.6.1910. Arruolatosi nell’Esercito nel 1928, ha partecipato alla “Campagna d’Africa” del 1936-38 in Etiopia-Abissinia. Con il grado di Maresciallo, nel 1940 fu trasferito a Tarquinia presso la “Regia Scuola Paracadutisti” appena costituita (primo lancio nel Marzo 1940) ed al termine fu trattenuto alla Scuola nel primo nucleo di “istruttori” di Paracadutismo.
Ammesso all’Accademia di Modena nel 1941, per “meriti di guerra” acquisiti nella Campagna d’Africa, fu nominato Sottotenente alla fine del 1941; rientrava quindi alla Scuola di Tarquinia, dove rimaneva fino al 1943. Nel 1942, durante un lancio sperimentale con un paracadute modificato recidendo due funicelle posteriori, nell’ipotesi di conferirgli governabilità, subiva un incidente, per lo squarcio della velatura, e precipitando al suolo, senza peraltro subire lesioni: si dice che sia affondato nel terreno facendo con le gambe una buca di oltre 40 cm.
Dopo l’8 Settembre 1943 partecipò alla Guerra di Liberazione nel “Gruppo di Combattimento Folgore”; tra le molteplici operazioni di combattimento cui ha partecipato, ricorda la liberazione di Filottrano.
Al termine del II Conflitto mondiale, a seguito dello scioglimento dei Paracadutisti, ritornò nel Corpo degli Alpini, dal quale proveniva.
Continuò a praticare lanci con il paracadute nelle varie manifestazioni aeree non ufficiali, con l’ANPDI (primo lancio con la tecnica della caduta libera effettuato nel 1949, insieme a Rinaldi, Milani, Cannarozzo, con un paracadute “Irvin” a seggiolino, senza paracadute ausiliario).
Nel 1953, alla costituzione del Centro Militare di Paracadutismo (CMP) a Viterbo, fu richiamato nei Paracadutisti, dove contribuì alla realizzazione dei paracadute “CMP 53” e “CMP 55” e del paracadute ausiliario, fino a quell’epoca non adottato in Italia. Il CMP 55 fu il paracadute utilizzato dalle Aviotruppe Italiane fino agli anni 1980.
Nel marzo 1955, durante un lancio sul cielo di Guidonia con paracadute USA “T-10”, rimase “appeso” fuori del C-119, per il mancato spiegamento della fune di vincolo, per cui dopo un volo di oltre un’ora, fu ritirato a bordo; cambiatosi il paracadute, chiese al pilota di “fare un altro giro”, per rifare il proprio lancio.
Appassionato di fotografia, oltre che di montagna e di paracadutismo, molte “foto d’epoca” da lui scattate anche durante i lanci hanno fatto il giro del mondo.
Da alpino e paracadutista, dette un grande contributo alla costituzione dei Reparti Alpini Paracadutisti delle Brigate Alpine, organizzando e partecipando a numerose esercitazioni di lanci in montagna.
Dal 1960 si dedicò particolarmente alla effettuazione dei lanci con la tecnica della caduta libera, che all’epoca erano “vietati” al personale militare, e con altri “pionieri” del periodo dette un significativo contributo alla costituzione della “Sezione Lanci Speciali”, dalla quale prese successivamente forma il CSE.
Negli anni 63 – 69 progettò e realizzò con altri il paracadute “D-65”, adottato poi dalle Forze Armate per i lanci con la tecnica della caduta libera.
In congedo dal 1969, malgrado un incidente occorsogli qualche settimana dopo la cessazione del servizio, con gravi fratture alla gamba sin., ha continuato ad occuparsi di paracadutismo sportivo, partecipando con le rappresentative della Nazionale Italiana, sotto l’egida dell’Aero-Club d’Italia, a molteplici competizioni internazionali ed ai Campionati del Mondo.
Forte della sua passione montanara, tra gli anni ’70 e ’80 è stato organizzatore delle competizioni di “para-ski”, continuando a praticare il paracadutismo attivo fino ad oltre 70 anni.
Attualmente vive a Tarquinia".
















Grazie Colonnello per quello che ci hai donato, trasformando i paracadutisti da "saltimbanchi" a veri atleti, grazie per la grande lezione di umiltà che ha sottolineato il tuo cammino in vita.



Non ti dimenticheremo.
Folgore!
Cieli blu!


Capannoli PI - 29 maggio 1998 Ae.C. Pisa

Raduno Paracadutisti competitori

"PARAGIURASSICI"

In pratica la Storia del Paracadutismo Sportivo Italiano

Dalla "Sezione lanci speciali" al CSE Centro Sportivo Esercito.


I Paracadutisti ripresi nell'immagine e non, che hanno preceduto in quell'angolo di Cielo Gaetano Argento

Salutiamomoli tutti con Cieli Blu!



Fotografie Roma Consegna Diploma Paul Tissandier di Maria Clara Mussa.
Immagini e Testi , Archivio "Basco Grigioverde" di Tino Gianbattista Colombo argonauta@rainbownet.it 348 2284969

Federazione Aeronautica Internazionale http://www.fai.org/











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