giovedì 21 giugno 2007

L'attentato di Cima Vallona

Testo di Francesco Guccini(1968)L'attribuzione del testo a Guccini è in questo caso certa.La canzone ricorda la strage di Cima Vallona, in Alto Adige, dove il 25 giugno 1967 quattro alpini rimasero vittima di un attentato dei terroristi sudtirolesi.


Ci fu un tuono secco però non pioveva,
un lampo di fuoco da terra veniva.
E l'eco veloce si sparse lontano
riempiendo di fumo le valli ed ilpiano.

Ma il vento quel giorno era dolce e veloce
portò via quel fumo ogni grido e ogni voce,
e là sulla cima il silenzio tornava
e tutto tranquillo di nuovo sembrava.

Tornò dell'estate il rumore leggero
tornarono i falchi a volare nel cielo.
Restarono i quattro che a terra straziati
guardando quel cielo con gli occhi sbarrati.
Guardando le nubi vicine lassù
con occhi che ormai non vedevano più,
l'odore di morte era in quella giornata
soltanto una grande bestemmia insensata.

Portate dei fiori, portate parole,
portate canzoni, portategli il sole,
portate ogni cosa che serva per loro
a fare più dolce il sereno riposo.

Portategli il vostro sincero rimpianto,
portategli il vostro ricordo soltanto,
che sappiano loro che sono partiti
che noi tutti noi siam rimasti feriti.
Portategli i fiori, portategli il sole,
un bacio di donna, un ricordo d'amore.
Chi sa maledire o chi sa pregare
quei quattro ragazzi dovrà ricordare.

Voglio saper se la mano assassina
che ha mosso la terra, che ha messo la mina,
sa stringere un'altra, se sa accarezzare
se quella d'un uomo può ancora sembrare.

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