mercoledì 3 settembre 2008

Da il Tempo «Da dove vieni?»:«Da dove arrivi,ti piace la nostra Città?»: Tante domande ai paracadutisti

«Da dove vieni?»: tante domande ai paracadutisti
«Da dove arrivi, ti piace la nostra città?».
Li fermano, gli chiedono da dove vengono, se è la prima volta che sono a Roma, dandogli del tu e guardandoli dritti negli occhi, con familiarità. I romani hanno accolto a braccia aperte i soldati che da ieri pattugliavano insieme ai poliziotti anche le aree golenali del Tevere e dell'Aniene, le zone predilette per passeggiate e gite i bicicletta, dove è importante non abbassare la guardia per evitare il sorgere di nuove baraccopoli.

Sarà che questi parà sono giovanissimi come dimostra la faccia quasi imberbe, e il sorriso schietto che hanno solo i figli molto amati fa apprezzare ancor di più la tuta mimetica, con la pistola e lo sfollagente uguali a quelli che hanno alla cintola i colleghi poliziotti. E loro sono gentili, rispondono a tutte le domande, sembrano i ragazzi della porta accanto, venuti su con la schiena bella dritta grazie alle raccomandizioni di mamma e papà che non sono finite nel dimenticatoio. Ma l'ampliamento dell'operazione militari in città, uno dei punti centrali del Patto per Roma sicura è stata accolta positivamente anche da chi denuncia da tempo degrado e insicurezza soprattutto nelle stazioni ferroviarie. È il caso di quella di Trastevere, dove immigrati e non solo «derubano passanti, anche nel piazzale antistante» come torna a ribadire Dina Nascetti, presidente del comitato Vivere Trastevere, che parla di «esasperazione» comune a tanti residenti del quartiere, preoccupati per la mancanza di sicurezza e per il crescente degrado. «I militari alla stazione? Benvengano, io li vorrei pure a Piazza Trilussa». Lì però a disturbare la quiete dei residenti sono i ragazzi che «suonano i borghi fino alle cinque del mattino - dice - siamo esasperati». Più che i militari, «dovrebbe intervenire la polizia, anzi chiediamo che ci sia una maggiore presenza di polizia per impedire quei bivacchi». Più in generale, la presidente del comitato Vivere Trastevere giudica positivamente il dispiegamento di militari in città e critica chi parla di «derive fasciste». «Sono davanti alle ambasciate - chiosa Nascetti -, perché non dovrebbero essere impiegati anche per tutelare noi». G. M. C.

Nessun commento:

Posta un commento