domenica 31 agosto 2008

Da Ares Agenzia di Notizie Intervista Cappellari (Fondazione della RSI)

Si allega intervista apparsa su "Il Tempo" giovedì 28 agosto 2008.
Si raccomanda la massima diffusione.


Ossa umane senza nomi
Una verità ancora scomoda
Leonessa Archiviata l'inchiesta. La tesi degli archeologi:
«Potrebbero essere resti di caduti durante la Resistenza»


Roberto Scossone
A quattro anni dall'ecce­zionale ritrovamento nel le­onessano di ossa umane. probabili resti di una esecu­zione all'epoca della Seconda Guerra Mondiale. arriva lo sfogo del ricercatore Pie­tro Cappellari che. da quel giorno. chiede ancora rispo­ste alla Procura di Rieti.
Era il 26 agosto dei 2004 quando una spedizione ar­cheologica guidata dal pro­fessor Mario Polla e da Cap­pellani rinvenne. nei pressi della Torre di Fuscello. in una presunta fossa comu­ne. delle ossa umane e il bossolo di un'arma oltre ai segni evidenti di raffiche di mitragliatrice su un muro. autorizzando l'ipotesi di un'esecuzione sommaria. Avendo tutti i caduti avuto degna sepoltura eccetto quattro giovani appartenen­ti alla Repubblica sociale italiana il professor Cappellari (ricercatore della Fondazione Rsi) ipotizzò che fossero i resti di Guadagnoli. Corretti. Francescucci e Degli, i combattenti della Rsi fucilati nel leonessano.
Però dopo l'apertura del fascicolo d'inchiesta da parte della Procura, Il professore non ha avuto ohi notizie tanto da incaricare l'avvoca­to Alberto Pini per conosce­re lo status dell'inchiesta venendo cosi a sapere che il 15 dicembre del 2004 (ap­pena quattro mesi dopo) Gip Gianluca Soana aveva archiviato il fascicolo per «fatto privo di attuale rilevanza penale dal momento che è risalente alla seconda guerra mondiale ed é quin­di impossibile individuarne i responsabil».). Inoltre. qualora le ossa fossero dav­vero dei quattro combatten­ti della Rsi sarebbero dovu­te essere tumulare in un sacrario militare mentre so­no state seppellite nel Cimitero di Leonessa come quelle di civili non identificati.


Il ricercatore CarpeIlari: -A nessuno interessa conoscermi l’appartenenza
«Non dovevano essere sepolte nel cimitero civile»


Dopo quattro anni brucia ancora non conoscere la verità e soprattutto vedere l'indifferenza delle istituzioni. «Ricordo che fu l'evento mediatico dell'anno - spiega il ricercatore Pietro Cappellari - ammi­nistratori e politici tutti in prima linea, giornalisti che chiedevano interviste. con­ferenze stampa, e poi tutti si sono fatti indietro. Non riesco a capire perché. Fa male vedere che a nessuno interessa cono­scere la verità. E poi ancora: « Quelle ossa potrebbero essere di combattenti della
Rsi come del comandante partigiano Mario Lupo oppure di una ragazza di Polino fucilata in quella zona. Prima di passare alla tumulazione in un cimitero civile occorreva fare delle verifiche».
Intanto a fine anno Cappellari pubblicherà una dettagliata trilogia sulla guerra civile nell'Appennino Umbro-Laziale con un volume interamente dedicato a Rieti e provincia.
R. B.

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